I problemi di Libra con la Privacy
Slitta
il lancio della moneta di Facebook preannunciato da Zuckerberg per i primi mesi
del 2020 che potrebbe addirittura saltare definitivamente.
L' ambizioso progetto rischia di non vedere mai la luce, a causa di una serie di incertezze inerenti la
regolamentazione da attuare alla moneta di Facebook.
Sarebbe però inopportuno, non tener conto del fatto
che le preoccupazioni, in merito al
rivoluzionario metodo di pagamento, siano accentuate anche a causa del recente
passato, in cui Facebook è stato investito da scandali e da cui sono derivate
sanzioni importanti per il colosso dei social con base in Irlanda, ma che hanno
anche alzato l'attenzione sulle gravissime lacune nella gestione delle
informazioni personali, risultata non adeguata e non all'altezza delle aspettative dei legislatori
né tantomeno a quelle degli utenti.
I dubbi sono stati sollevati da una platea di
soggetti non di poco conto, i quali hanno posto un punto fermo al lancio della
stablecoin nell'immediato futuro.
A partire dal Presidente degli Stati Uniti Trump,
passando per la SEC (Securities and Exchange Commission), nonchè dall'Antitrust
Europea, la quale ha acceso i fari sulla spinosa questione, fino a giungere
alla Federal Reserve americana, il coro è unanime ed il messaggio recapitato a
Zuckerberg & co. abbastanza chiaro: "i piani per creare una valuta
digitale da parte di Facebook non possono andare avanti sino a quando non verrà
fatta chiarezza su tutti gli aspetti controversi".
I dubbi
relativi alla Privacy ricordando il caso Cambridge Analitycs
Uno dei punti di maggior interesse, sollevato
dall'annuncio dell'imminente lancio del progetto Libra, è legato alla
protezione dei dati dei potenziali consumatori, infatti le preoccupazioni che
riguardano la privacy, hanno messo sul piede di guerra i Garanti Privacy e gli enti watchdog di
mezzo mondo.
Tra i principali punti oscuri di Libra, e per cui si
attendono delucidazioni e rassicurazioni, spicca il rischio concreto circa una
massiccia svendita di dati personali, che metterebbe così a rischio la privacy
e la tutela degli utenti.
Impossibile a tal proposito nascondere il recente
passato, lo scandalo Cambridge Analitycs sullo sfondo, il quale ancora oggi, a
distanza di anni, disturba i sonni tranquilli di 87 milioni di utenti di
Facebook, dei quali più di duecentomila italiani, vittime inconsapevoli di una
fuga di dati successivamente venduti, per fini di marketing politico, dal
proprietario di un app "thisisyoudigitallife" alla società Cambridge
Analytica.
Facile quindi capire come alla base di tali
preoccupazioni ci sia il reale pericolo della riservatezza dei dati di coloro
che porranno in essere transazioni con Libra tramite social.
Risulta una Chimera ad oggi credere che Facebook
possa garantire che saranno raccolte ed analizzate solo le informazioni
strettamente necessarie per l’erogazione del servizio, e se anche questo
dovesse accadere, ma andrebbe poi verificato, è altrettanto difficile credere
che i dati delle transazioni finanziarie resteranno separati da quelli che
Facebook raccoglie sulla piattaforma social.
Senza dimenticare che tali informazioni faranno
sicuramente gola ai 28 partners di Zuckerberg nel progetto Libra.
Alla luce della delicata situazione fin qui esposta,
andrebbero esplicitati i metodi e contenuti di condivisione ed i termini di
utilizzo dei dati raccolti, nell' attesa
che vengano fugati dubbi e riserve attraverso rassicurazioni concrete
che Facebook e Calibra (App
Wallet che serve sostanzialmente a spendere econservare libre),
ma anche i 28 partners che li affiancano in questa iniziativa, tardano ad
fornire in merito alle criticità sollevate, circa la sussistenza di
solide misure di protezione dei dati e anche di verifiche periodiche sul rispetto della protezione.
Utenti, potenziali consumatori, addetti ai lavori e tutto il mondo cyber, restano alla finestra in attesa di sviluppi per quello che potrebbe configurarsi come un ulteriore tassello della rivoluzione social posta in essere.
di Carlo Mercurio